Ci sono vari tipi di prestiti, a seconda del soggetto che ne fa richiesta e in base alle condizioni mediante le quali lo stesso viene erogato da banche e istituti di credito. Ogni tipologia di prestito, dunque, ha le proprie condizioni da rispettare e richiede determinati requisiti da parte del soggetto che intende ricevere un aiuto economico.

Prestito personale

I prestiti personali rientrano in quella categoria di finanziamenti erogati per scopi e necessità di diverso genere (vacanze, salute, benessere e così via): essi, infatti, non sono connessi all’acquisto di un bene o servizi specifici, come, invece, accade nel caso dei prestiti finalizzati. La banca o l’istituto di credito che eroga il prestito, in tal senso, lo fa sotto forma di liquidità direttamente al cliente che ne fa esplicita richiesta.

Prestiti senza busta paga

Anche i soggetti che non sono in possesso di una busta paga derivata da lavoro dipendente possono richiedere un prestito, assoggettandosi alle condizioni delle banche o istituti di credito che prevedono questa tipologia di prestito. In generale, infatti, il prestito viene erogato solo ai clienti che hanno un reddito dimostrabile (lavoratori dipendenti, pensionati). I prestiti personali senza busta paga sono destinati, principalmente, a lavoratori precari, studenti, disoccupati e lavoratori autonomi. Le somme erogabili sono contenute e, nella maggior parte dei casi, la soglia che viene concessa non supera i 5.000 euro.

Prestiti a protestati/cattivi pagatori

Questa tipologia di prestito è dedicata ai soggetti che non hanno onorato i prestiti ricevuti in passato da banche o istituti creditizi, saltando il pagamento di diverse rate. Pertanto, tali persone hanno maggiori difficoltà a ottenerne un altro, in quanto catalogati come “cattivi pagatori”. In tal senso, le banche hanno bisogno di maggiori garanzie e di applicare regole più rigide affinché il prestito possa essere erogato a una persona ritenuta poco affidabile.

Prestiti INPDAP

L’INPDAP (Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica) concede dei prestiti agevolati ai lavoratori dipendenti, pensionati e alle loro famiglie. L’ente eroga tali prestiti mediante il Fondo Credito, la Gestione Unitaria Autonoma delle Prestazioni Creditizie e Sociali. In alternativa, l’istituto può concedere prestiti in accordo con banche e/o società finanziarie convenzionate. Per richiedere un prestito del genere, è necessario compilare dei moduli che si trovano sul sito dell’ente e consegnarli all’ufficio di competenza. Ci sono diverse tipologie di finanziamento erogate dall’INPDAP, a seconda della somma richiesta e dalle finalità.

Carte di credito revolving

Le carte revolving sono delle carte plastificate (come le carte di credito, per intenderci) che sono dotate di una banda magnetica e microchip, codice di 16 cifre, data di scadenza. Esse mettono a disposizione del cliente una somma di denaro da spendere per gli acquisti o per i prelievi, da restituire in tempi prestabiliti, con rate dall’importo contenuto. Le carte di credito revolving sono un vero e proprio prestito, che viene, poi, pagato con gli interessi. È un prestito non finalizzato, ergo l’importo disponibile non è vincolato all’acquisto di un bene o servizio specifici.

Cessione quinto dello stipendio e della pensione

La cessione del quinto dello stipendio e/o della pensione rappresenta un prestito personale dedicato ai lavoratori dipendenti e pensionati. Il prestito viene restituito tramite trattenuta diretta sulla busta paga o sulla pensione. L’istituto di credito o banca che eroga tale prestito può trattenere un importo massimo pari al 20% del salario o della pensione, al netto delle ritenute.

Prestito d’onore

Questo tipo di prestito è la soluzione adatta per mettere in piedi un’attività imprenditoriale o un franchising. Il prestito d’onore è rivolto alle persone che vogliono aprire una piccola società di persone, nei settori della produzione di beni e servizi: esistono anche delle formule di prestito d’onore dedicate agli studenti universitari o che seguono corsi post-laurea o professionalizzanti. Esso è composto da una quota di capitale concesso a fondo perduto e l’altra parte di capitale che va restituita in maniera rateale a tasso agevolato.